Umberto Bossi ‘mette le cose in chiaro’ con Matteo Salvini in occasione del Congresso della Lega: “Non può imporci un ca…”.
Era in dubbio la presenza di Umberto Bossi al Congresso della Lega del 21 dicembre, invece il senatur si presenta per mettere in chiaro le cose e ribadire la sua leadership, offuscata dagli anni e dai problemi di salute.
Umberto Bossi al Congresso della Lega: dagli applausi scroscianti al ‘regolamento di conti’ con Matteo Salvini
Umberto Bossi arriva in sedia a rotelle accolto dagli applausi scroscianti dell’assemblea che lo incoronano come guida, come simbolo, come detentore dei valori delle origini. Il condottiero delle Regioni (e delle ragioni) del Nord vuole mettere le cose in chiaro: il congresso non sancisce la morte della sua Lega.
Il passaggio ufficiale di consegne con Salvini avviene solo in parte. Per il Senatur il Capitano è uno che ha ancora voglia di tornare, ma non è lui il capo di quel mondo. La conferma è che il simbolo e la doppia tessera sono concessioni fatte a Salvini, almeno nella visione di Bossi, che ha sottolineato come il leader del Centrodestra non possa, citazione letterale, “imporre un ca…“.
Bossi, oggi non si chiude nessuna Lega
Il Senatur ha voluto mettere subito in chiaro le cose sottolineando come il Congresso non rappresenti la fine della Lega.
“Oggi non si chiude nessun partito. I giornalisti mi hanno chiesto se oggi è il funerale della Lega. Col cazzo il funerale, non c’è nessun funerale alle porte“.
“Questo Congresso nella sostanza dà la possibilità di avere il doppio tesseramento, sarà possibile essere iscritti alla Lega e alla Lega per Salvini. Questo glielo possiamo concedere: siamo noi che concediamo, non è Salvini che ci impone. Salvini non può imporci un cazzo, lo diciamo con franchezza. Le cose imposte non funzionano“.
L’analisi di Umberto Bossi sul movimento delle Sardine
Bossi ha poi analizzato il movimento delle Sardine, scese in piazza anche nel giorno del Congresso della Lega nel tentativo di rovinare la festa a Matteo Salvini.
“Le Sardine non diventeranno un partito, il partito c’è già, si chiama Pd, aumenteranno il consenso del Pd. Non basta andare in Parlamento, bisogna avere una spinta sociale continua, quotidiana, se si vogliono portare i risultati”.